domenica 25 aprile 2010

Dentro al Replay

Dentro al replay
fra miliardi di altri ci sei
e non hai scia
luminosa d'auto
anche di periferia
come i sogni che farai
o prenderai a noleggio
quando ti addormenterai
con le scarpe sul letto
Dentro al replay
con la testa girata un po' in su
da fotografia
ci sei anche tu prima di andare via
"se rimango ancora qui
è come se morissi
e guardandomi allo specchio
ad un tratto sparissi"
Cadono le stelle e sono cieco
e dove cadono non so
cercherò, proverò, davvero
ad avere sempre su di me il profumo delle mani
riuscire a fare sogni tridimensionali
non chiedere mai niente al mondo
solo te
come una cosa che non c'è
cercando dappertutto anche in me
ti vedo
Dentro al replay
per un attimo c'ero e anche lei
ma in quel momento
qualcosa ho cancellato
si è fermato il tempo, la sua regolarità
e come se morissi
è sparita anche la luna,
è cominciata l'eclissi
Cadono le stelle
allora è vero
e io non so se ci sarò
dove andrò
non lo so se lo merito o no
se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari
se troverò il coraggio ti telefono domani
e più sarò lontano e più sarò da te
dimenticato e muto
come uno che non c'è
tornerò, tornerò davvero
a sentire su di me profumo delle mani
di notte io farò sogni tridimensionali
senza chiedere mai niente al mondo
neanche a te
senza chiedermi perché
ti vedo dappertutto
anche in me
ti vedo.

Replay. Samuele Bersani.

venerdì 23 aprile 2010

Soon I'll grow up

What's it been, over a decade?
It still smarts like it was four minutes ago
We only influenced each other, totally
We only bruised each other even more so
What are you my blood?
You touch me like you are my blood
What are you my dad?
You affect me like you are my dad
How long can a girl be shackled to you
How long before my dignity is reclaimed
How long can a girl stay haunted by you
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Where've you been?
I heard you moved to my city
My brother saw you somewhere downtown
I'd be paralyzed if I ran into you
My tongue would seize up if we were to meet again
What are you my god?
You touch me like you are my god
What are you my twin?
You affect me like you are my twin
How long can a girl be tortured by you?
How long before my dignity is reclaimed
And how long can a girl be haunted by you
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
So here I am one room away from where I know you're standing
A well-intentioned man told me you just walked in
This man knows not of how this information has affected me
But he knows the colour of the car I just drove away in
What are you my kin?
You touch me like you are my kin
What are you my air?
You affect me like you are my air
And how long can a girl be tortured by you?
And how long before my dignity is reclaimed
And how long can a girl be haunted by you
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name

Flinch. Alanis Morisette

giovedì 22 aprile 2010

La Farfalla.

Voglio ancora tenerla per un pò tra le mani.
Egoisticamente voglio tenerla ancora un pò quì con me.
Anche solo per guardarla, una o due volte al giorno.
Apro le mani, la guardo e le richiudo subito.
Perchè ho paura.
Paura che se la guardo ancora tanto intensamente
Come la guardavo prima,
Ho paura che non la lascerò andar via facilmente.
E diamine se devo lasciarla andar via.
Ma c'è ancora tempo.
Tempo
Tempo per guardarla.
Ancora poco.
Tempo.

Troppo tardi

Quando, una volta, gli aveva raccontato delle sue passeggiate nei cimiteri,
lui era rabbrividito dal disgusto e aveva definito il cimitero un immondezzaio di ossa e pietrame. In quell'istante si era aperto tra loro un abisso di incomprensione.
Soltanto oggi, al cimitero di Montparnasse, Sabina capisce quello che lui voleva dire.
Le dispiace di essere stata impaziente.
Forse se fossero rimasti insieme ancora per qualche tempo,
avrebbero cominciato a capire a poco a poco le parole che dicevano.
I loro vocabolari si sarebbero pudicamente e lentamente avvicinati l'uno all'altro,
come amanti molto timidi,, e la musica dell'uno avrebbe cominciato a intrecciarsi con la musica dell'altro.
Ma è troppo tardi.
Si, è troppo tardi, e Sabina sa che non resterà a Parigi,
che andrà più lontano, ancora più lontano,
perchè se morisse quì la chiuderebbero sotto una pietra e,
per una donna che non riesce mai a star ferma,
l'idea che la sua fuga debba fermarsi per sempre è insopportabile.

Milan Kundera. L'insostenbile leggerezza dell'essere.

martedì 13 aprile 2010

facciamo così.

si. è ora.
è ora di rimettere le scarpe.
e ripartire.
Sono stata troppo tempo ferma quì, così.

V.

giovedì 8 aprile 2010

Dobbiamo bere ancora

È facile per me vederti ancora,
accanto ai nostri fiori e al nostro vino.
Le labbra un po' socchiuse e un'aria troppo ingenua,
è facile per me pensare che eri strana.
E che te ne sei andata perchè l'ho voluto io,
ma dove sei stanotte amore mio.

Ho visto un grande ponte
in riva a un grande mare,
se uno lo attraversa non può più ritornare.
Un cieco mi ha strillato di averti vista lì
ma io non posso credere che fossi proprio tu.
Dobbiamo bere ancora, insieme tu ed io,
ma dove sei stanotte amore mio.

Seduto a un'osteria, un efebo sospetto,
beveva vino rosso sporcandosi il colletto,
ma mi hanno confidato che era Rodolfo Valentino.
Voleva ritrovarti ubriacandosi di vino,
ma l'han buttato fuori perchè non credeva in Dio,
ma dove sei stanotte amore mio

Sono tuo. Francesco De Gregori

mercoledì 7 aprile 2010

Oggi è così.

Al diavolo.
Tu ed i tuoi sogni.

V.

martedì 6 aprile 2010

Ti aspetta per ricominciare

Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà
pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlò
con Dio di te parlò

Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
l'uomo mio difendi dal mare
dai pericoli che troverà
troppo giovane son io
ed il nero è un triste colore
la mia pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di carezze ora

Pesca forza tira pescatore
pesca e non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
quando la sua furia diventa grande
e la sua onda è un gigante
la sua onda è un gigante

Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornerà
quell'uomo che sento meno mio
ed un altro mi sorride già
scaccialo dalla mia mente
non indurmi nel peccato
un brivido sento quando mi guarda
e una rosa egli mi ha dato
una rosa lui mi ha dato

Rosa rossa pegno di amore
rosa rossa malaspina
nel silenzio della notte ora
la mia bocca gli è vicina
no per Dio non farlo tornare
dillo tu al mare
è troppo forte questa catena
io non la voglio spezzare
io non la voglio spezzare

Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo pensare
e ti spazza via come foglia al vento
che vien voglia di lasciarsi andare
più leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte
è così cattiva poi la morte

Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
quell'uomo che sento l'uomo mio
quell'uomo che non saprà
che non saprà di me,
di lui e delle sue promesse vane
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una storia nata già finita
di una storia nata già finita

Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per ricominciare
e ti aspetta per ricominciare


Pescatore. Bertoli - Mannoia

venerdì 2 aprile 2010

Mani

C'è stato poco amore.
Occhi.
Mani.
Fretta.
Ma non è una chitarra.
Il mio cuore.

V.