giovedì 27 maggio 2010

Via del sopracciglio destro

Chissà dove sei,
perduta nella notte,
col tuo trucco infame e la tua giacca da bandito.
Io ti ho aspettata all'ombra dei 'tuoi per come',
col mio viso angelico percosso dai fatti.
Chissà dove sei,
perduta nei segni,
con la tua sigaretta
come una matita,
e le tue speranze di vittoria.
Io ti ho accettata come una bella calligrafia,
un biglietto da visita e due occhi diversi.
Può accadere di tutto,
puoi anche conquistare
vari uomini bruni e misurarne l'aspetto,
ma il mio indirizzo è "Via del sopracciglio destro"
con rispetto parlando,
e altre parti, altre parti di me.

Chissà dove sei. Francesco De Gregori

domenica 2 maggio 2010

Se trova il tempo, mi troverà.

Se la vedi dille ciao
salutala ovunque sia
è partita tempo fa
e adesso forse è in Tunisia
Dille che non si preoccupi
per le cose lasciate qui
e se crede che l'abbia scordata
non dirle che non è così
Abbiam dovuto dividerci
e sbatterci qua e là
ma per quelli che si amano
non è certo una novità
E adesso che se ne andata
e adesso che non c'è
è ancora nel mio cuore
è ancora vicino a me
Se mai la incontrerai
dalle un bacio da parte mia
ho sempre avuto rispetto per lei
per come se ne andata via
Se c'è un altro che le sta accanto
certamente non sarò io
a mettermi fra di loro
ci scommetto che non sarò io
Faccio un lavoro strano
vedo gente in quantità
e mi capita ogni tanto di sentire il suo nome
in giro per le città
E non c'ho fatto ancora l'abitudine
o forse mai ce la farò
sarà che sono troppo sensibile
o nella testa chissà che c'ho
Sole grande, luna blu
il passato è ancora qua
e so a memoria i ricordi
e il tempo prende velocità
Se tornasse da queste parti
il mio indirizzo la gente lo sa
tu dille che può cercarmi
se trova il tempo mi troverà

Non dirle che non è così. Francesco De Gregori

domenica 25 aprile 2010

Dentro al Replay

Dentro al replay
fra miliardi di altri ci sei
e non hai scia
luminosa d'auto
anche di periferia
come i sogni che farai
o prenderai a noleggio
quando ti addormenterai
con le scarpe sul letto
Dentro al replay
con la testa girata un po' in su
da fotografia
ci sei anche tu prima di andare via
"se rimango ancora qui
è come se morissi
e guardandomi allo specchio
ad un tratto sparissi"
Cadono le stelle e sono cieco
e dove cadono non so
cercherò, proverò, davvero
ad avere sempre su di me il profumo delle mani
riuscire a fare sogni tridimensionali
non chiedere mai niente al mondo
solo te
come una cosa che non c'è
cercando dappertutto anche in me
ti vedo
Dentro al replay
per un attimo c'ero e anche lei
ma in quel momento
qualcosa ho cancellato
si è fermato il tempo, la sua regolarità
e come se morissi
è sparita anche la luna,
è cominciata l'eclissi
Cadono le stelle
allora è vero
e io non so se ci sarò
dove andrò
non lo so se lo merito o no
se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari
se troverò il coraggio ti telefono domani
e più sarò lontano e più sarò da te
dimenticato e muto
come uno che non c'è
tornerò, tornerò davvero
a sentire su di me profumo delle mani
di notte io farò sogni tridimensionali
senza chiedere mai niente al mondo
neanche a te
senza chiedermi perché
ti vedo dappertutto
anche in me
ti vedo.

Replay. Samuele Bersani.

venerdì 23 aprile 2010

Soon I'll grow up

What's it been, over a decade?
It still smarts like it was four minutes ago
We only influenced each other, totally
We only bruised each other even more so
What are you my blood?
You touch me like you are my blood
What are you my dad?
You affect me like you are my dad
How long can a girl be shackled to you
How long before my dignity is reclaimed
How long can a girl stay haunted by you
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Where've you been?
I heard you moved to my city
My brother saw you somewhere downtown
I'd be paralyzed if I ran into you
My tongue would seize up if we were to meet again
What are you my god?
You touch me like you are my god
What are you my twin?
You affect me like you are my twin
How long can a girl be tortured by you?
How long before my dignity is reclaimed
And how long can a girl be haunted by you
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
So here I am one room away from where I know you're standing
A well-intentioned man told me you just walked in
This man knows not of how this information has affected me
But he knows the colour of the car I just drove away in
What are you my kin?
You touch me like you are my kin
What are you my air?
You affect me like you are my air
And how long can a girl be tortured by you?
And how long before my dignity is reclaimed
And how long can a girl be haunted by you
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name
Soon I'll grow up and I won't even flinch at your name

Flinch. Alanis Morisette

giovedì 22 aprile 2010

La Farfalla.

Voglio ancora tenerla per un pò tra le mani.
Egoisticamente voglio tenerla ancora un pò quì con me.
Anche solo per guardarla, una o due volte al giorno.
Apro le mani, la guardo e le richiudo subito.
Perchè ho paura.
Paura che se la guardo ancora tanto intensamente
Come la guardavo prima,
Ho paura che non la lascerò andar via facilmente.
E diamine se devo lasciarla andar via.
Ma c'è ancora tempo.
Tempo
Tempo per guardarla.
Ancora poco.
Tempo.

Troppo tardi

Quando, una volta, gli aveva raccontato delle sue passeggiate nei cimiteri,
lui era rabbrividito dal disgusto e aveva definito il cimitero un immondezzaio di ossa e pietrame. In quell'istante si era aperto tra loro un abisso di incomprensione.
Soltanto oggi, al cimitero di Montparnasse, Sabina capisce quello che lui voleva dire.
Le dispiace di essere stata impaziente.
Forse se fossero rimasti insieme ancora per qualche tempo,
avrebbero cominciato a capire a poco a poco le parole che dicevano.
I loro vocabolari si sarebbero pudicamente e lentamente avvicinati l'uno all'altro,
come amanti molto timidi,, e la musica dell'uno avrebbe cominciato a intrecciarsi con la musica dell'altro.
Ma è troppo tardi.
Si, è troppo tardi, e Sabina sa che non resterà a Parigi,
che andrà più lontano, ancora più lontano,
perchè se morisse quì la chiuderebbero sotto una pietra e,
per una donna che non riesce mai a star ferma,
l'idea che la sua fuga debba fermarsi per sempre è insopportabile.

Milan Kundera. L'insostenbile leggerezza dell'essere.

martedì 13 aprile 2010

facciamo così.

si. è ora.
è ora di rimettere le scarpe.
e ripartire.
Sono stata troppo tempo ferma quì, così.

V.